Progetto Internazionale IDA
IDA - Immagini e Deformazioni dell'Altro
Bologna - Istanbul - Teheran
Il Cairo - Blida - Beirut
Baku - Sarajevo - Yerevan
Progetto internazionale IDA (Immagini e Deformazioni dell’Altro) è frutto di una collaborazione iniziata nel 2018 tra docenti e ricercatori del Dip. LILEC e dl Dip. DISCI dell'Università di Bologna, che si è via via allargata a colleghi ricercatori di università del'area indo-mediterranea (v. sotto)
Primo ciclo 2018-22 (attività concluse)
Secondo ciclo di attività 2023-27 (attività in corso)
VIII ciclo dei Seminari del Progetto IDA locandina con il programma (febbraio-aprile 2024)
-Promotori: Nahid Norozi (iranista Dip. LILEC, responsabile operativa), Giuseppe Cecere (arabista e islamologo, Dip.DISCI), Carlo Saccone (professore Alma Mater) , Aischa Chekalil (italianista, Université de Blida 2, Algeria)
-Coordinamento: Anna Sirinian (Dip. DISCI, area armenistica e caucasica), Chiara Conterno (Dip. LILEC, germanistica), Riccardo Campi (Dip. LILEC, area francesistica), Francesco Benozzo (Dip. LILEC, area filologia romanza e celtica), Giuseppe Cecere (Dip. DISCI, area di arabistica e islamologia); Ines Peta (Dip. LILEC, area di arabistica), Nahid Norozi (Dip. LILEC, area iranistica), Michael Dallapiazza (Dip. LILEC area di germanistica e studi ebraico-tedeschi), Ozen Nergis Dolcerocca (Dip. LILEC, area di turcologia), Riccardo Campi (Dip.LILEC, francesistica), Mette Rudvin (Università di Palermo, anglista e area indo-musulmana), Elisa Pontini (Dip. LILEC - area di germanistica e studi ebraico-tedeschi)
INFO più in dettaglio sul programma e gli obbiettivi del Progetto IDA per il Secondo ciclo di attività 2023-27 (v. sotto / scroll down)
Attività 2023
Qui la CfP del Secondo Convegno Internazionale del Progetto IDA
Programme du Colloque Internationale de BL-IDA2 "L'io e l'Altro", 3-4 octobre 2023
VII ciclo seminari IDA locandina (marzo-aprile 2023) e locandina (maggio 2023)
10 marzo 2023 presso la Libreria Ibis di via Castiglione 11/B, Bologna, alle h. 18:Presentazione con partecipazione dell'autore e intervento di Marco Demichelis del volume di C. Saccone, Adam, l'Uomo nel Terzo Testamenteo. Letture coraniche III, WriteUp Books, Roma 2023
ATTIVITA' PREGRESSE (primo ciclo 2018-22)
28 aprile 2022 presso la Libreria Ibis di via Castiglione 11/B, Bologna, alle h. 17:Presentazione con partecipazione degli autori e interventi di Maurizio Pistoso e Luca Burzelli di due volumi della collana "Ferdows. Studi iranici e islamici" diretta da Nahid Norozi: 1. Avicenna, Le indicazioni e gli avvertimenti (al-Isharat wa l-Tanbihat) a cura di Francesco Omar Zamboni; 2. Matteo Compareti, From Sasanian Persia to the Tarim Basin. Preislamic Iranian Art and Culture along the Silk Road. locandina dell'evento link all'evento
VI Ciclo di seminari IDA di primavera 2022 locandina (maggio)
VI Ciclo di seminari IDA di primavera 2022 locandina (febbraio-aprile)
V Ciclo di Seminari del Progetto IDA 2021 locandina
Seminario autunnale, aggiunto al V Ciclo
martedì 14 dicembre 2021 su TEAMS h.17.15 Dott. Fabio Tiddia (ricercatore ASTREA, Teheran), Fenomenologia dei Qalandar. Dalla devianza sociale alla tradizione letteraria
Seminari Iranistici Bolognesi (SIB) primavera 2020 (locandina)
IV Ciclo di seminari Progetto IDA primavera-autunno 2020 (locandina)
III Ciclo di seminari Progetto IDA autunno 2019 (locandina)
Seminari Iranistici Bolognesi (SIB) autunno 2019 (locandina)
Primo Convegno internazionale del Progetto IDA, su: "L'Io e l'Altro: dalla tolleranza all'incontro", 19-20 novembre 2019, Université de Blida2 (Algeria) locandina
II Ciclo di seminari del Progetto IDA primavera 2019 (locandina)
Seminari Iranistici Bolognesi (SIB) primavera 2019 (locandina)
(altre attività sponsorizzate: Simposio internazionale a Teheran 22 gennaio 2019, sulla figura dell'iranista e islamologo Johann Christoph Buergel) locandina
I Ciclo di seminari del Progetto IDA 2018 (locandina)
Simposio internazionale sulla Traduzione Bologna, 21 settembre 2018, a cura di Nahid Norozi e Mette Rudvin
Seminari Iranistici Bolognesi (SIB) 2018
**** **** ****
ATTIVITA' in collaborazione con il Centro Amilcar Cabral e librerie bolognesi
Anno 2023 venerdì 10 marzo, h. 17.30 Marco Demichelis presenta il volume di C. Saccone, Adam nel Terzo Testamento. Letture coraniche 3 (presso la Libreria Ibis, Via Castiglione 11/b, Bologna)
Anno 2022 sabato 28 maggio, presso la Libreria Ibis di via Castiglione 11/B, Bologna, h. 17: Presentazione con partecipazione degli autori e interventi di Maurizio Pistoso e Luca Burzelli di due volumi della collana "Ferdows. Studi iranici e islamici" diretta da Nahid Norozi: 1. Avicenna, Le indicazioni e gli avvertimenti (al-Isharat wa l-Tanbihat) a cura di Francesco Omar Zamboni; 2. Matteo Compareti, From Sasanian Persia to the Tarim Basin. Preislamic Iranian Art and Culture along the Silk Road. locandina dell'evento
Anno 2021 mercoledì 28 aprile alle h. 17 (su TEAMS) in collaborazione con il Centro Amilcar Cabral, Ines Peta (Università di Bologna), Il senso del viaggio di Ibn ʿArabī nel romanzo Mawt saghīr (Una piccola morte) dell’autore saudita contemporaneo Muḥammad Ḥasan ʿAlwān
Anno 2020 Letture guidate di autori indo-mediterranei: 1. Chiara Conterno (6 febbraio 2020, h. 17:00): I “Salmi” del poeta iraniano-tedesco SAID; 2. Nahid Norozi (21 febbraio 2020, h. 17:00): Lirica persiana al femminile: Simin Behbahani 3. Anna Sirinian 9 dicembre h. 17.15 (su TEAMS, in collaborazione con il Centro Amilcar Cabral), Voci dall’Armenia: Yovhannes Thumanean (1869-1923), il poeta buono
Anno 2019 mercoledì 13 novembre, h. 17.00, presentazione all’Archiginnasio di Bologna, sala Stabat Mater dei volumi: Giovanni Ricci, Appeal to the Turk. The broken boundarie of the Reinassance (Roma, Viella, 2018) e Simona Negruzzo, La “cristiana impresa”. L’Europa di fronte all’impero ottomano all’alba del XVII secolo (Milano, Cisalpino, 2019). Ne discutono con gli autori Carlo Ginzburg e Maurizio Pistoso
Anno 2018 1 dicembre h. 17.30, presso la Libreria IBIS di Via Castiglione 11/B Presentazione del volume Il Libro della Luce. Fatti e detti di Abu Yazid al-Bistami (a cura di Nahid Norozi) interviene ALESSANDRO GROSSATO (docente di spiritualità islamica presso la Facoltà Teologica del Triveneto e di Mistica comparata presso la Scuola superiore di filosofia orientale e comparativa di Rimini)
-7 dicembre, h. 17.00, Sala Biblioteca del Centro Amilcar Cabral, Via San Mamolo 24 seminario Tra musica e poesia. La poesia azerbaigiana contemporanea: gemme fiorenti da un tronco antico, del Maestro DAVIDE GUALTIERI (Conservatorio G. Verdi, di Milano) in collaborazione con il Centro Amilcar Cabral
**** **** ****
COS'E' IL PROGETTO IDA
IDA - Immagini e Deformazioni dell'Altro Secondo ciclo 2023-27 (in italiano)
مشروع دولی ایدا: صور و تغیرات شکل الآخر (in arabo)
پر وژه ی بین المللی ایدا: تصویرها و کج گونگی های دیگری (in persiano)
Uluslararası İDA (ÖİD) Projesi: Öteki’nin İmgeleri ve Deformasyonu (in turco)
IDA - Images and Deformations of the Alterity (english summary)
Progetto internazionale IDA: Immagini e Deformazioni dell’Altro (frutto della collaborazione di docenti e ricercatori del Dip. LILEC e dl Dip. DISCI dell'Università di Bologna)
-Promotori: Nahid Norozi (iranista Dip. LILEC, responsabile operativo), Giuseppe Cecere (arabista Dip.DISCI), Carlo Saccone (professore Alma Mater) , Aischa Chekalil (italianista, Université de Blida 2)
-Coordinamento: Anna Sirinian (Dip. DISCI, area armenistica e caucasica), Francesco Benozzo (Dip. LILEC, area filologia romanza), Giuseppe Cecere (Dip. DISCI, area di arabistica); Ines Peta (Dip. LILEC, area di arabistica), Michael Dallapiazza (Dip. LILEC area germanistica), Nahid Norozi (Dip. LILEC, area iranistica), Riccardo Campi (Dip.LILEC, francesistica), Ozen Nergis Dolcerocca (Dip. LILEC, area di turcologia), Mette Rudvin (Università di Palermo, anglista e area indo-musulmana), Chiara Conterno (Dip. LILEC, area germanistica), Elisa Pontini (Dip. LILEC, area germanistica)
-Collaboratori e partecipanti al progetto IDA, attivi in università o istituzioni impegnate nella ricerca relativa al mondo e alle culture mediterranee e mediorientali: Riza Tunç Özben (Università di Kirklareli-Turchia), Nivin Sobh (Università al Azhar, Kairo), Hussein Mahmoud Hamouda (Università Badr, Kairo), Djaouida Abbas, Aicha Chekalil (Università di Blida 2–Algeria), Fabio Tiddia (ricercatore ASTREA, Teheran), Sona Haroutyunian (Università di Venezia e Università di Yerevan), Denita Haveric (Università di Sarajevo), Rahilya Geybullayeva (Università di Baku), Andrea Celli (University of Connecticut), Ines Peta (Università di Bologna e l’Université de Saint-Joseph di Beirut)
primo periodo di attività; quadriennio 2018-2022
secondo periodo di attività: quadriennio 2023-27
PROGRAMMA
1. Premessa
Il mondo Mediterraneo è stato scosso sin dall’ultimo quarto del XX secolo e ancor più a partire dal XXI secolo da numerosi fatti traumatici, si pensi agli eventi bellici che hanno interessato i Balcani negli anni ’90, la Cecenia e il Caucaso negli anni successivi, e poi le due guerre del Golfo e via via sino ai recenti conflitti che hanno coinvolto la Libia, la Siria e l’Iraq, in cui il ruolo di ex-potenze coloniali europee è stato spesso determinante. Questi tristi fatti, in cui di regola popoli cristiani e musulmani si sono spesso trovati di fronte in armi, hanno messo a dura prova i tradizionali legami di buon vicinato e di cooperazione sul piano economico e culturale dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Certamente il livello dei sospetti e delle diffidenze reciproche tra i popoli mediterranei non è diminuito; i pregiudizi e talvolta i giudizi sommari sull’Altro si sentono ripetere ovunque, nei giornali, nei media e per la strada. Non è certo, questa, una novità. Nel medioevo i musulmani erano conosciuti in Occidente con il termine riassuntivo di “saraceni” e i cristiani provenienti dall’Europa erano noti nel mondo musulmano con un termine altrettanto vago come “farangi” , etimologicamente derivato da “francs”.
Ecco, le istituzioni universitarie oggi dovrebbero sentirsi chiamate a combattere questo genere di semplificazioni sul piano linguistico, che ipostatizzano in un solo termine, vago e sommario, una intera cultura-civiltà che conosce magari al suo interno infinite articolazioni, differenziazioni, correnti e sfumature. Ridurre l’Altro a un termine definitorio grossolano come quelli in uso sin dal medioevo è già un costruire una barriera difficilmente smantellabile nel breve periodo. Barriere che non danno conto o rendono incomprensibili la nostra storia comune, fatta di tanti momenti di felice compenetrazione commerciale e culturale.
Sappiamo che è esistita una Europa non cristiana, si pensi all’Andalusia o alla Sicilia di epoca musulmana dove prosperarono floride capitali come Cordova e Palermo; o si pensi a quella parte cospicua dell’intellighenzia europea del ‘900 che era di origini ebraiche e tanto ha dato allo sviluppo intellettuale dell’Europa prima di essere decimata dalla furia nazista. Ma si pensi anche al mondo arabo-cristiano, i cui vescovi disputavano con gli ulama’ di problemi teologici nella Baghdad del IX sec. alla corte del califfo al-Ma’mun. Un mondo, questo arabo-cristiano, che conosce tuttora numerose comunità sparse tra la riva sud del Mediterraneo e il Medio Oriente, dal Libano all’Iraq, e che è stato un protagonista del periodo della Nahda ovvero del risorgimento arabo tra ‘800 e ‘900. Il mondo turco-ottomano per parte sua, erede per vari aspetti di Bisanzio ovvero la “seconda Roma”, è stato ben presente nei Balcani fino a turro il XIX sec., condizionando le vicende europee non solo attraverso le guerre, ma forse ancor più attraverso i commerci e i rapporti diplomatici con Venezia, lasciando vivissima traccia di sé nelle lettere, nelle arti visive e persino nella musica. Si tende di solito a dimenticare che la Rus' di Kiev fu dominata a lungo dai Mongoli, conosciuti dalla storiografia russa come Tartari (o Tatari), nel periodo 1237-1480 (ma "crociate" contro i Tartari furono condotte ancora in pieno secolo XVI dallo zar Ivan IV il Terribile), una presenza musulmana di cui restano ampie tracce nel Caucaso e a Kazan, a est di Mosca, nella attuale repubblica autonoma del Tatarstan.
Altrettanto fuorviante può risultare oggi l’opposizione Oriente-Occidente: un grande islamologo come Alessandro Bausani affermava essere l’ Islam “essential part of the western culture”, pensando all’immenso contributo fornito da filosofi e scienziati arabi (in realtà arabografi, ma spesso di origini oltre che arabe anche turche o persiane) al progresso delle scienze attraverso il commento sistematico dei filosofi greci. Lo stesso cristianesimo, elemento essenziale dell’identità europea, dell’ “Occidente”, trae la sua linfa da antichi libri e sacre scritture composti in… Oriente. Il Corano cita a più riprese praticamente tutti i profeti biblici, riserva un posto d’onore a Gesù e intitola una sura (la XIX) a Maria. Una genealogia di quello che noi chiamiamo oggi ”Occidente” può riservare qualche sorpresa. A Gundishapùr nell’Iran preislamico fu attivo dal 271 d.C. uno straordinario centro di traduzioni e ricerche scientifiche che si avvalse dell’opera di dotti e filosofi provenienti non solo da ogni parte dell’Impero persiano sassanide, bensì anche dall’ India e dai territori dell’ecumene tardo-ellenistica, soprattutto dopo la chiusura dell’ Accademia di Atene decretata da Giustiniano nel 529 d.C. Qui a Gundishapùr si tradusse dal greco e da lingue indiane e persino dal cinese, e si svilupparono diverse scienze quali l’astronomia, la matematica e la medicina. Di tutto questo lavoro profitterà ampiamente il mondo islamico a partire dall’era abbaside (metà VIII secolo) che vedrà nella “Casa della Sapienza” (Bayt al-Hikma) della Baghdad califfale l’erede naturale dell’accademia di Gundishapùr. A Baghdad, ad opera di famiglie di traduttori perlopiù ebrei o cristiani, si continuerà a tradurre soprattutto dal greco e dal siriaco testi scientifici e filosofici, che, arricchiti nei secoli successivi di ulteriori sviluppi e di approfonditi commentari redatti in arabo (da Algazel, Alhazen, Avicenna, Rhazès, Alfarabius, Geber, Averroè), saranno poi ritrasmessi all’Occidente cristiano medievale. Nella ricca biblioteca di Toledo, da poco riconquistata dai cristiani (1085), avrà inizio un ulteriore grande travaso, questa volta dall’arabo al latino, di cui più tardi ampiamente beneficerà la Scolastica, da S. Alberto Magno e S. Tommaso in poi.
Atene, Gundishapùr-Baghdad, Toledo: come si vede l’accademia di Gundishapùr e la sua erede diretta, la Bayt al-Hikma di Baghdad, sono al centro della trasmissione del sapere dall’antichità (non solo greca!) al medioevo latino, sono l’anello centrale di una “genealogia del sapere occidentale” di cui per troppo tempo si è teso a obliterare o rimuovere gli anelli geograficamente più lontani e ritenuti perciò a torto ininfluenti. Si può continuare seriamente a parlare di Oriente e Occidente quando nel Mediterraneo si condivide da sempre l’eredità biblica e quella greco-ellenistica? Quando si scopre che i grandi temi della letteratura apocalittica ebraico-cristiana e musulmana (ciclo del mi’raj) ritornano in Dante e in Ibn ‘Arabi, in Immanuel Romano e Sana’i? Quando fino al ‘700 si continuava a studiare in Europa il Canone di Avicenna e l’alchimia di Geber? Il mondo mediterraneo ha certamente conosciuto lingue etnie e religioni diverse, ha visto popoli combattersi dalle Crociate sino alle lotte di liberazione dal colonialismo, ma parlare di Oriente e Occidente ci sembra davvero fuorviante.
2. Finalità del progetto IDA
Il progetto IDA (Immagini e Deformazioni dell’Altro) non vuole ignorare il fatto incontestabile che tra i popoli del Mediterraneo - e di quel Grande Mediterraneo che, da Alessandro Magno in poi, proietta la sua influenza sino alle porte dell’India - l’immagine dell’Altro sia stata e in larga parte continui ad essere una deformazione (molte deformazioni in realtà) dell’Altro. Una nuova immagine dell’Altro urge in questo inizio del XXI secolo, gravido di etnocentrismi e rigurgiti razzisti, ma deve ancora formarsi nelle coscienze, nelle scuole e nelle università, nei media. Una finalità di questo progetto IDA potrebbe e dovrebbe essere proprio qui: dare forma a una nuova immagine dell’Altro, partendo dall’analisi nella letteratura (e non solo) delle sue deformazioni, ancora troppe e troppo forti.
Nel Corano (XVIII, 60ss.) si legge che Mosè, in compagnia del misterioso profeta-iniziatore al-Khidr (Elia), viaggiò verso la “confluenza dei due mari” (majma‘ al-bahrayn). Gli esegeti hanno proposto varie identificazioni, tra cui l’istmo di Suez posto appunto tra i due grandi mari del mondo pre-moderno; ma l’espressione, alquanto criptica, sembra anche simbolicamente alludere a un Non-Dove dell’anima, a un misterioso punto d’incontro, o di confine, tra realtà e mondi diversi eppure nient’affatto incomunicanti. Nella dichiarazione di Mosè (“non cesserò di camminare finché non sarò giunto alla Confluenza dei Due Mari”, Corano XVIII, 60) ci sembra di poter leggere un manifesto, un programma quasi, che il mondo mediterraneo contemporaneo - oggi percorso da conflitti e in forte crisi ideale e identitaria - avrebbe bisogno di adottare consapevolmente e con coraggio realizzare.
Il progetto IDA intende coinvolgere studiosi e ricercatori, soprattutto giovani, che hanno da poco iniziato la loro avventura nella ricerca, nella convinzione che essi per primi hanno interesse e possono “riformare” l’immagine dell’Altro. Di qui l’idea di promuovere una rete di università mediterranee da parte del Centro di Ricerca FIMIM dell’Università di Bologna, che comprenda alcuni dei maggiori centri presenti nell’area, a partire dalla Turchia (Università di Kirklareli-Istanbul), l’Egitto (Università del Cairo) e il Maghreb (Università di Blida 2), i Balcani (Università di Sarajevo). Il progetto ha una sua proiezioni anche più a Oriente, dal Caucaso (Università di Baku e Università di Yerevan), al Libano (Università di Beirut), fino all'Iran (Università e Centri di ricerca di Teheran) e al mondo centroasiatico, così strettamente legati al mondo mediterraneo e importanti nello sviluppo della nostra storia comune.
Il progetto IDA vuole privilegiare soprattutto le ricerche nell’ambito della letteratura, delle letterature comparate, della storia delle relazioni culturali tra i popoli. Sarà preso in considerazione di preferenza il periodo che va dal medioevo sino all’età moderna e contemporanea, con particolare attenzione agli scambi euro-arabi, dall’epoca delle crociate sino a oggi, e al mondo irano-turco, da sempre proiettato sia sul Mediterraneo sia sull’Asia Centrale e Meridionale. Questo senza trascurare i più tradizionali ambiti del sapere “arabistico”, “romanistico”, “iranistico”, “medievistico” o “turcologico”, ma al contrario con il preciso intendimento di porli in relazione dialogica con questa dimensione di scambio spesso negletta dagli studi di settore salvo aree particolari (come la Migranten Literatur o i “cultural studies”), nella convinzione –oggi sempre più condivisa- che ci troviamo di fronte a un unico grande bacino storico-culturale che fornisce lo sfondo più adeguato e la cornice più soddisfacente allo studio di non pochi fenomeni, quelli letterari in primis.
3. Articolazioni tematiche
I promotori hanno individuato tre grandi Articolazioni Tematiche (AT) del progetto:
AT-1 Le forme letterarie. Temi, motivi e generi (la lirica, il romanzo, il dramma ecc.) a confronto dal medioevo a oggi nelle letterature del mondo indo-mediterraneo
AT-2 L'identità dell' Altro (il saraceno, il farangi, il migrante, il colonialista, l’ebreo, lo zingaro) nella letteratura narrativa e di viaggio, e nella Migranten Literatur
AT-3 Storia delle traduzioni e ricezioni nel mondo indo-mediterraneo (traduzioni di autori europei in lingue mediorientali e di autori del Medio Oriente e della riva sud del Mediterraneo in lingue europee).
SCHEDA DELLE RICERCHE proposte o in corso (2018-2022)
area turca
-L'immagine del turco nella cultura europea in generale e italiana in particolare (Riza Tunç Özben, Uni-Kirklareli) AT 2
area egiziana
-Migranten Literatur: la sofferenza di rifugiati e migranti arabi in Germania attraverso i romanzi di Abbas Khider (Nivin Sobh, Università al-Azhar, Kairo) AT 2
-L'immagine del Feranj in Ibn Jubair e Ibn Battuta (Hussein Mahmoud Hamouda, Università Badr, Kairo) AT 2
-La presenza dei ricordi egiziani nell'opera di in Marinetti e Ungaretti (Hussein Mahmoud Hamouda, Uni-Kairo) AT 2
area maghrebina
-L’erudito algerino Mohammed Ben Cheneb: il dilemma dell’io in presenza dell’altro (Djaouida Abbas, Uni-Blida2) AT 2
-Fortuna del Principe di Machiavelli nel mondo arabo (Aicha Chekalil, Uni-Blida2) AT 3
area persiana
-La corrispondenza tra Henry Corbin e Allame Tabataba’i (Fabio Tiddia, ricercatore ASTREA, Tehran) AT 2
-La figura del Qalandar e suoi analoghi nelle letterature europee (Fabio Tiddia, ricercatore ASTREA, Tehran) AT 1
-Le traduzioni italiane di autori persiani classici: storia, problemi, prospettive (Nahid Norozi, Uni-Bologna) AT 3
-Il Vis e Ramin e il ciclo del Tristano (Nahid Norozi, Uni-Bologna) AT 1
-Il “bel turco” e la “bella cristiana” nelle lettere persiane (Carlo Saccone, Uni-Bologna) AT 1
area armena
-Traduzione e (ri)scoperta dell’identità negli scrittori italo-armeni (Sona Haroutyunian, Uni-Venezia e Uni-Yerevan) AT 2 e AT 3
-Presenze armene nelle città e biblioteche italiane (Anna Sirinian, Uni-Bologna) AT-2
area balcanica
-L'eredità persiana nel mondo ottomano e balcanico (Denita Havervic, Uni-Sarajevo) AT-1 e AT-2
area azera
-L'Azerbaijan, crocevia delle culture del Medio Oriente (Rahilya Geybullayeva, Uni-Baku) AT-1 e AT-2
area arabo-andalusa e mediterranea
-Rappresentazioni dell’Islam nelle letterature dell’Europa Mediterranea dal medioevo (Andrea Celli, UNI-Connecticut) AT-2
-Rappresentazioni dell'Altro nel Mediterraneo Orientale (Ines Peta, UNI-Bologna) AT-2
area cultura ebraica e europea
-Judentum e Deutschtum nell’Europa moderna e contemporanea (Michael Dallapiazza, Uni-Bologna) AT 2
-Rappresentazioni dell’ebreo nella letteratura tedesca (Elisa Pontini, Uni-Bologna) AT 2
4. Attività previste e canali di diffusione dei risultati del progetto
-Seminari/conferenze su invito di collega straniero (programmazione locale)
-Simposi e laboratori (programmazione locale)
-Convegni internazionali (a rotazione nelle varie sedi del progetto)
I vari responsabili locali del Progetto IDA si attiveranno per mettere a disposizione spazi nelle riviste e/o collane dipartimentali in cui i membri del progetto possano presentare i risultati delle proprie ricerche. A tale scopo possono essere previsti anche:
- collane e siti in streaming dedicati (anche per raccogliere atti di convegno e altri prodotti nell’ambito del progetto)
Il sito di riferimento è "Archivi di Studi Indo-Mediterranei" (ASIM), in libero accesso (open access) per cui vedi link nel box qui a lato)